Il valore del tempo 🕰️ Viaggio missionario in Mozambico
- ilcantiere411
- 4 ago
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Aggiornamento: 7 ago

17 luglio 2025
Esattamente un mese fa partivamo
Quante aspettative e paure invadevano la mia testa quel giorno, ma era il mio cuore, colmo di bontà e desideri, a battere più forte.
Sapevo che una volta arrivati a destinazione saremmo stati in un altro continente, in un paese totalmente diverso dal nostro. Assurdo! Eppure quel luogo dall’altra parte del mondo è diventato casa.
Non c’è posto in cui mi sia sentita più accolta. Ci hanno circondati di un calore, di una generosità e di un’energia unici che non ci hanno mai fatto sentire stranieri, ma ospiti.
Ciò che più ho amato delle persone e dei bimbi che abbiamo conosciuto lì è il tempo. Lì ogni cosa richiede più tempo (e più sforzo) dall’avere i panni puliti al raggiungere un luogo. Ho visto persone malate attendere un giorno intero davanti al Centro di Salute per essere visitate; eppure nessun lamento, nessun litigio per chi fosse il primo della fila. Nessuna frenesia, nessuna impazienza. Solo attesa. Effettivamente loro di tempo ne hanno in abbondanza e altrettanto ne donano alle persone e alle cose. Ed è un tempo bellissimo e piacevole, incontaminato di fretta, nervosismo e pretesa. È tutta essenza, come ogni cosa di loro.
Credo di aver imparato che la noia si affronta essendo e vivendo il momento, non stando e sopportando, bensì considerando ogni cosa preziosa. Tenere in mano un’altra mano ed accarezzarla. Passavamo pomeriggi interi così con i bimbi ed il loro sorriso era sempre lo stesso dalla prima all’ultima carezza.
La loro cura ed attenzione per gli altri, la semplicità e spontaneità di ogni gesto, l’immensa dolcezza delle loro risate e gentilezza dei loro cuori, la forza in ogni sguardo mi hanno fatto conoscere una luce nuova e bellissima. Una luce che mi ha illuminata e mi ha fatto ritrovare. Stando lì ho riscoperto me stessa: chi sono e chi voglio essere per chi mi circonda.
Ho capito cosa conta davvero e compreso che tante delle ansie, delle forzature e delle convinzioni intrinseche alla nostra società non fanno altro che appesantirci, inquinare le nostre anime e sviarci dai reali obiettivi che dovremmo avere nella vita.
Devo dire che una delle mie paure più grandi, avvicinandomi al giorno della partenza dal Mozambico, era che una volta ritornata in Italia, alla mia vita quotidiana, la superficialità, l’irrequietezza e l’apatia del nostro mondo avrebbero pian piano affievolito quella luce preziosissima che mi faceva sentire così fortunata, ma anche un po’ gelosa: come se fosse un tesoro mi sentivo di doverla tenere stretta e lontana da chi me la avrebbe potuta rubare o rovinare.
Ora, a distanza di settimane dal nostro ritorno, ho compreso che quella luce vive dentro di me, nessuno me la porterà via se io non voglio.
Anzi posso fare di più, posso condividerla. Posso trasmettere quella scintilla che si è accesa dentro di me alle persone che mi stanno intorno.
Non smetterò mai di ringraziarli per tutto l’amore e gli insegnamenti.
Come già avevamo tutti immaginato prima di partire sono loro ad averci dato più insegnamenti ed è lì, in quella terra, ad essere presente la vera ricchezza.
Mi mancano tanto.
Elisa Rinaldini
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